Ciao,
bentornati su Micetti, la stratosferica newsletter sui British & Irish Lions alla quale mancano solo due edizioni prima dell’inizio delle partite: fra esattamente 28 giorni i micetti in rossa uniforme scenderanno in campo per la prima volta.
Veniamo alle notizie.
Lo scorso 26 maggio 36 dei 37 giocatori dei British & Irish Lions si sono ritrovati a Londra per la prima volta.
Si sono occupati delle cose amministrative ed hanno ricevuto la prima dose del vaccino contro il Covid-19, che il governo britannico ha deciso di concedere a tutta la squadra prima della spedizione in Sudafrica.
Unico assente lo scozzese Finn Russell, già vaccinato in Francia, dove milita nel Racing 92.
Visto che si trattava dell’administration day, ci si è subito occupati delle cose importanti, tipo l’assegnazione della mascotte ufficiale della squadra, BIL.
BIL è piuttosto semplicemente l’acronimo di British & Irish Lion e si tratta di un grosso, tenero e coccoloso peluche di un leone che viene assegnato al giocatore più giovane del tour.
Louis Rees-Zammit, quindi, avrà il compito di vegliare sui destini della mascotte, che deve sempre essere presente a bordo campo in ognuna delle partite del tour.
L’ala gallese subentra nel ruolo a Maro Itoje, che era stato il custode di BIL nel tour del 2017 e lo ha conservato nei 4 anni tra una spedizione e l’altra, come ha testimoniato attraverso Instagram nel giorno della convocazione.
BIL è la mascotte dei Lions dal 2013, quando ha rilevato il ruolo del suo predecessore, Leo, venerabile peluche rimasto in carica come mascotte per un paio di decenni.
Il giorno dopo il ritrovo di Londra, sono stati ufficializzati i nomi degli altri componenti dello staff, al di là dei tecnici.
Preparatori atletici, fisioterapisti, medici e analisti: tutte quelle persone che lavorano lontano dalle luci dei riflettori ma che sono cruciali quanto giocatori e allenatori per il successo di una squadra.
Warren Gatland si è affidato soprattutto a profili di fiducia, affidando 8 dei 15 ruoli a esponenti della federazione gallese. A capo del settore medico ci sarà Prabhat Mathema, da oltre un decennio medico per la nazionale gallese e già in tour con i Lions nel 2009, nel 2013 e nel 2017. In pratica, solo Alun Wyn Jones ha fatto più tour di lui.
La preparazione atletica è affidata a Paul Stridgeon, uno dei più fidati assistenti di Gatland, che ci lavora insieme praticamente da vent’anni.
Stridgeon, già a capo della preparazione atletica nel 2017 e presente nello staff dei Lions in altri due tour, è soprannominato Bobby, come il personaggio di Adam Sandler in Waterboy, il ragazzo incaricato di portare le borracce ai giocatori di football in campo.
È stato un atleta nella lotta libera e poi è passato al rugby lavorando con gli Wasps, con l’Inghilterra e con il Tolone prima di diventare il capo della preparazione atletica della nazionale gallese dopo il tour in Nuova Zelanda del 2017.
Al suo fianco ci sarà, tra gli altri, Huw Bennett, ex tallonatore del Galles e dal suo ritiro per infortunio nel 2014 preparatore atletico dei Dragoni.
È gallese anche il capo analista, Rhodri Brown.
Brown è l’head of performance analysis della federazione gallese, ruolo che ha assunto dal 2016 dopo essere stato fra gli analisti della nazionale dal 2004. È stato già in tour con i Lions nel 2009 e nel 2013, mentre non ha partecipato alla spedizione in Nuova Zelanda.
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Intanto in Sudafrica
Il prossimo 5 giugno il capo allenatore degli Springboks Jacques Nienaber diramerà una lista di 45 convocati in vista dei due test di preparazione contro la Georgia (2 e 9 luglio) e poi della serie contro i British & Irish Lions.
In una conferenza stampa dello scorso 28 maggio il director of rugby della federazione sudafricana Rassie Erasmus si è detto molto contento dello stato di forma dei giocatori che ambiscono a una maglia della nazionale, dello spettacolo offerto dalle quattro franchigie in Rainbow Cup e ha annunciato che “ci sono sicuramente alcuni giovani talenti in lotta per un posto, così come alcuni giocatori più esperti e dalle facce più familiari”.
Il 14 luglio i Lions affronteranno il Sudafrica ‘A’, una formazione composta da giocatori selezionati all’interno della lista dei 45 che verrà resa nota la prossima settimana. All’indomani della gara, una decina di giocatori dovrebbero essere tagliati dal gruppo, riducendolo a 35/37 unità in vista della serie.
Lo staff tecnico della nazionale ha tenuto nel corso delle scorse settimane degli alignment camps, dei ritiri brevi dove hanno potuto lavorare, programmare, aggiornare e allineare tutti i profili di interesse nazionale che militano in Sudafrica.
Per coloro che militano invece all’estero, soprattutto in Europa, l’attività di allineamento è stata compito di Felix Jones, il membro dello staff tecnico di Nienaber dedicato proprio ai contatti con i giocatori di stanza fuori dal Sudafrica, un ruolo praticamente unico che non ha nessun’altra nazionale.
La Rainbow Cup, nonostante non si sia svolta come era stato previsto, si sta rivelando una buona piattaforma per chi ambisce ad una maglia della nazionale.
Il fine settimana del 22 maggio si è svolto il quarto turno della competizione, che vedrà poi due giornate conclusive nei weekend del 6 e del 13 giugno.
Il 19 giugno finale tra la miglior squadra del girone europeo e la migliore delle sudafricane a Treviso, un’occasione per vedere all’opera qualcuno dei futuri protagonisti del tour dei Lions.
Dedichiamoci allora a una breve carrellata di profili che, fra Europa e Sudafrica, potrebbero far parte degli Springboks del 2021.
Marcell Coetzee ha fatto le fortune di Ulster, in Irlanda, nelle scorse 5 stagioni. Con la nazionale non è mai stato fortunato: due infortuni cruciali gli hanno impedito di far parte degli Springboks alle World Cup del 2015 e del 2019. Il suo imminente ritorno in Sudafrica con la maglia dei Bulls, con la possibilità di disputare gli ultimi due turni di Rainbow Cup con la squadra prima in classifica, potrebbe essere il viatico per un riscatto in gialloverde. Coetzee è un profilo ideale per rilevare il ruolo di François Louw, il terza linea che alla Rugby World Cup partiva dalla panchina e riusciva a dare un costante impatto decisivo alla squadra.
Jasper Wiese è la terza centro dei Leicester Tigers che hanno recentemente perso la finale di Challenge Cup. Ha 25 anni, è cresciuto nei Cheetahs ma non ha una carriera fino a questo momento particolarmente scintillante: non è mai stato, ad esempio, selezionato dalle nazionali giovanili sudafricane. Per fiorire ha avuto bisogno di emigrare in Inghilterra, dove quest’anno è stato uno dei migliori numero 8 della Premiership. Un giocatore fisicamente durissimo, irriducibile, con un workrate mostruoso e una grande capacità di andare oltre il placcaggio e offrire un offload a un compagno.
JD Schickerling gioca seconda linea per gli Stormers e ha le dimensioni tipiche dello Springbok: 203 centimetri per 119 chilogrammi. Con i tanti infortuni e le poche certezze nel reparto di seconde linee così importante per i campioni del mondo, Schickerling potrebbe rappresentare una novità con già una buona esperienza (è stato più volte vicino ad ottenere il suo primo cap internazionale) e uno stile di gioco simile a quello di Lood De Jager e RG Snyman.
Curiosità: a livello U21 Schickerling si fratturò malamente il collo a causa di un placcaggio alto di un avversario. L’autore del fallo fu l’attuale giocatore del Benetton Irné Herbst.
Edwill van der Merwe è il nuovo Gio Aplon. Ala degli Stormers con il caschetto bianco come il suo ideale antenato, van der Merwe fa parte di quel proficuo insieme di trequarti sudafricani fisicamente non enormi (180x90), ma con mezzi atletici semplicemente di un altro livello. In Rainbow Cup sta superando gli avversari come fossero pupazzi di pezza, è semplicemente imprendibile in occasione delle azioni di contrattacco.
Retshegofaditswe Nché, detto Ox, potreste ricordarlo perché ha militato nei Cheetahs che competevano in Pro14, prima di passare agli Sharks. Ha un cap per il Sudafrica ottenuto nel 2018, e finora è stato sempre escluso di poco dal giro della nazionale. Visto il suo stato di forma dimostrato con prestazioni di grande potenza sia in mischia chiusa che nel gioco aperto (correre non è mai stato un problema) in Rainbow Cup, Ox Nché potrebbe essere il nuovo backup di Steven Kitshoff a pilone sinistro.
Menzione d’onore per il 28enne dei Lions Sti Sithole, un altro sinistro che nello scorso weekend si è portato a spasso la mischia ordinata dei Bulls.
Sikhumbuzo Notshe ha 28 anni e da un lustro è una delle terze linee che gravitano in orbita Springboks senza riuscire davvero a conquistarsi un posto in squadra. Ha ottenuto 6 caps dal 2018 ad oggi ed è stato citato da Rassie Erasmus come uno dei profili che si sono maggiormente distinti negli alignment camps delle scorse settimane. Come Siya Kolisi è passato dagli Stormers agli Sharks di recente, ed è un fido scudiero del capitano della nazionale, al quale somiglia anche come stile di gioco.
Rynhardt Elstadt è appena diventato campione d’Europa con il Tolosa, giocando francamente male la finale, ma risultando decisivo per i successi della squadra in ogni altro frangente. Elstadt era rimasto fuori dalle convocazioni per la Rugby World Cup 2019 pur avendo partecipato al raduno precedente e giocato due partite nel Rugby Championship. È un numero 6 sudafricano classico: workrate infinito, mostruose qualità fisiche, uno di quei giocatori contro i quali non vorresti mai scontrarti in nessun frangente.
Salmaan Moerat è un altro dei nomi che Rassie Erasmus ha fatto in conferenza stampa citando i giocatori più interessanti visti negli alignment camps. È il più giovane di questa lista, ha 23 anni. È una seconda linea di due metri per 116 chili che fa coppia con JD Schickerling nella sala motori degli Stormers, squadra di cui indossa anche la fascia di capitano, pur essendo ancora dalla parte giusta dei vent’anni. Una peculiarità che sottolinea il carattere, il fosforo e la leadership del giocatore, che per questo può spiccare su altri concorrenti.
Micetti per stavolta finisce qui. Ritornerà il prossimo 12 giugno anche con le Storie di Leoni, la collezione di storie del passato dei Lions.
Il 13 giugno inizierà il ritiro dei Lions nel Jersey, quindi torneremo a volgere il nostro sguardo sulle isole britanniche.